Pota, io sono la Fata Smemorina!
Magari non conosci la parola “pota” allora te la spiego subito o meglio,… non so come descrivertela perché, qui nel bresciano, la usiamo tutti e ha tanti significati diversi.
C’è anche un’altra precisazione da fare: io sono una Fata, ma, di solito, quando si pensa alla “fata” si immagina una fatina dolce e delicata che danza leggiadra con le sue ali da farfalla.
Ecco, non ci siamo!
Io, la Smemo, come mi chiamano gli amici, ho un occhio che va ad est e l’altro che va ad ovest, che si sbirgiulano (si dice così, vero?).
Ho piedoni numero 45 e con orgoglio posso dire di portare magnificamente i miei anni, anche se non ti dirò mai, mai e poi mai che sono ben 437!
In tutti questi secoli non ho ancora fatto pace con i miei capelli che sono sempre arruffati o legati in codini sbilenchi. Porto in testa un cappello o un cerchietto colorato, vesto in modo molto originale e indosso solo calzini spaiati.
Abito nella Casa delle Fate, tra il Bosco dei Folletti, il pendio delle Castaghiotte e l’Atelier delle Pozioni Fatate, sulla collina di Cagnaghe a Sarezzo, in provincia di Brescia.
Nei 5 ettari di natura in cui vivo succedono moltissime avventure, anche perché io, facendo parte della famiglia delle Smemorine, mi scordo in continuazione dove metto le mie preziose mappe!
Con l’aiuto dell’InvestigaVolpe Rebecca e del Dott. Leprotto Fifotto, sono sempre impegnata nella caccia al tesoro dei sentimenti.
Ovviamente quella serpe di Neraserpe cerca di ostacolarci in ogni modo, è furba! Per questo ci serve il supporto di tanti piccoli e grandi amici che sappiano trovare gli indizi tra le fiabe.